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La zona rossa su Margutte ne La voce di Calliope il 9 aprile 2021

  LA VOCE DI CALLIOPE ,  POESIA La zona rossa della pandemia 9 aprile 2021 Raffaele Castelli Cornacchia,  La zona rossa,  Transeuropa 2020 Zona rossa parla della pandemia che sta sconvolgendo buona parte del mondo e che, in qualche modo, cambierà la vita di molti. Non si sa in quali termini. Siamo nel momento dell’incertezza, della paura e delle supposizioni. Di certo, molto di ciò che era prima non sarà più tale. Cambieranno l’approccio, le motivazioni e la sensibilità degli individui verso le cose, così come verso le persone. Per controllare un cambiamento epocale di tale portata, servirà il contributo di tutti i saperi. Non ultimo stavolta, sui cadaveri di quello scientifico, politico ed economico, quello della poesia. Cosa che Zona rossa fa da subito, immergendosi nei fondali delle sicurezze precedenti per riemergere, senza moralismo alcuno, tenendo per i capelli il bello e il brutto da cui ripartire. Da cui riprendere con maggiore consapevolezza e conoscenza delle cose. Di
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 Federico Migliorati su il Gazzettino Nuovo

La zona rossa su BresciaOggi del 13 gennaio 2021

  Cultura sabato, 10 aprile 2021 «La zona rossa» Il poeta inclusivo ai tempi del virus 13 gennaio 2021       «La zona rossa» non è un libro sulla paura. Le sue poesie non fanno del lutto il loro motore narrativo. E questo nonostante i mesi di isolamento, trascorsi faccia a faccia con la malattia con cui ha forzatamente coabitato per l’intero marzo, silenzioso e freddo come mai prima. Non ne ha stravolto l’ambizione neppure la salute compromessa della madre, che si è spenta poche settimane prima: i frequenti controlli ospedalieri insufficienti a farla guarire. Il vento tagliente di quest’anno inquietante che, proprio in quelle stanze al neon, si è, con ogni probabilità, insinuato nella vita dell’autore sotto forma di virus. Quello che ormai conosciamo tutti. Aprile è stato il mese della convalescenza, del bisogno di creare, di parlare, di mettere in versi le emozioni tutte - questo è certo -, ma non a discapito del messaggio di critica della speranza, di analisi positiva e ambiziosa di

Graziella Atzori su SoloLibri.net il 9 novembre 2020

    NEWS LIBRI Graziella Atzori Pubblicato il 09-11-2020 “La zona rossa” nel libro di poesie di Raffaele Castelli Cornacchia Un ritratto solitario ed eroico emerge dal libro di poesie di Raffaele Castelli Cornacchia, che prende il titolo dalla zona rossa all'attenzione di tutti all'inizio della pandemia di Covid-19.   Uno spettro si aggira per l’Europa, anzi nel mondo, il virus causa della Covid-19, che sta inevitabilmente diventando terreno di pensiero per scrittori e poeti. In questo periodo l’attore Enrico Montesano sta donando se stesso, la sua recitazione magistrale e istrionica su YouTube e canali televisivi indipendenti, leggendo testi di scrittori e filosofi sempre attinenti, in qualche modo, alla realtà pandemica, che fanno pensare. Mi è arrivato un libro di poesie dello stesso tenore, firmato da un insegnante di Brescia,  Raffaele Castelli Cornacchia , scrittore per adulti e bambini, commediografo. Si intitola  La zona rossa   (Transeuropa edizioni, pp. 59,

Gian Piero Stefanoni su La Recherche il 30 ottobre 2020

  La zona rossa Poesia Raffaele Castelli Cornacchia Recensione di Gian Piero Stefanoni Pubblicato il 30/10/2020 12:00:00   Abbiamo già avuto modo di parlare della poesia di Raffaele Castelli Cornacchia, insegnante della provincia di Mantova (ma bresciano d'adozione), autore oltre che di poesia anche di libri per bambini e di monologhi per il teatro. Lo facemmo qualche anno fa (nel 2016) a proposito di Alfabeto della crisi nel quale si levava un atto di accusa assai potente, e dolente, contro un sistema economico in cui gli ultimi vanno a esser sempre più esclusi in un “tempo relegato a rango di merce”. Tanto ardore, tanta indignazione nel dire una civiltà e un senso che va allargando le maglie delle sue ferite le ritroviamo in questo ultimo Zona rossa, testo nato come suggerisce il titolo nel periodo più caldo della pandemia. Il dire però qui ha una sua partenza prettamente autobiografica, il contagio personale a cavallo del lookdown in seguito a precedenti accompagnament

Fabio Michieli su Poetarum Silva il 28 ottobre 2020

  R AFFAELE CASTELLI CORNACCHIA, “LA ZONA ROSSA” Pubblicato il 28 ottobre 2020  da  Fabio Michieli Raffaele Castelli Cornacchia ,  La zona rossa  transeuropa 2020 Ho letto la prima volta la nuova raccolta di poesie di Raffaele lo scorso agosto. A colpirmi subito è stato il peso specifico della testimonianza in poesia del vissuto durante la pandemia; un vissuto doloroso raccontato nei particolari. Quel vissuto che già si faceva monito e che ora, in queste ultime settimane, mostra tutta la sua attualità sbattuta in faccia a chi continua a negare, a minimizzare. Scivolare nella retorica è facile quando si affronta un tema di questo tipo in poesia; ma Raffaele non ha scelto, non ha cercato, non ha voluto: ha dovuto affrontare la realtà e per spiegarsela ha utilizzato la lingua che gli è più familiare, quella poetica. Anzi, la lingua per prima mostra la fragilità umana nel momento in cui cerca di comprendere, contenere, arginare il momento vissuto che ancora non conosce parola («Ogni

Ettore Fobo su LANKENAUTA il 12 ottobre 2020

  CASTELLI CORNACCHIA RAFFAELE LA ZONA ROSSA ettore fobo Pubblicato il:  12 Ottobre 2020 La pandemia reca ai poeti un tema forte che bisogna però affrontare con prudenza e circospezione. Il rischio di precipitare in una retorica posticcia esiste e lo abbiamo visto tutti attraverso il discorso mediatico. Siamo stati rimpinzati di “Ce la faremo” consolatori, abbiamo riscoperto un senso di comunità risibile per lo più canzonettistico, ma con la poesia si tratta di solcare altri mari, vedere altre terre. Parlare del Covid quasi senza parlarne, senza rimanere supini al discorso mediatico che ci vuole immobilizzare in qualche rassicurante, farneticante, dispotico, insieme di luogo comuni. Per questo l’operazione compiuta da Raffaele Castelli Cornacchia, in questo  “La zona rossa”  pubblicato da  Transeuropa  nel giugno del 2020, è particolarmente interessante, perché egli, disertando la retorica più alla moda, il sentito dire delle piazze, affronta sommessamente e spesso indirettam